Editing Roberto Bottiani
E' un comune di circa 11000 abitanti situato nel nord-ovest dell’Italia. E’ compreso nella regione della Lombardia
e fa parte della provincia di Milano. Da esso prende il nome la zona circostante detta “Il Castanese”. Il nome Castano, molto probabilmente, deriva dall’antica presenza di "Silvae Castanae" ossia di boschi di castagno. Il primo nucleo del paese ebbe quasi sicuramente origine da un accampamento (castrum) romano. Il più antico documento in cui compaia il nome di “Casteno” è un atto del 712 riferito a una donazione del Re longobardo Liutprando in favore di un monastero di Pavia. Nel medioevo esisteva un castello, eretto sull’area dell’attuale chiesa principale, del quale è rimasta memoria (insieme ad un albero di castagno) nello stemma del Comune. Proprio per la presenza del castello, già nel 1300 Castano aveva il titolo di “borgo”, e questo spiega la sua discreta importanza nel territorio. Nel 1500 divenne feudo dei Visconti di Brignano, che vi rimasero fino al 1717. Un membro di questa famiglia, Francesco Bernardino, che aveva una sua casa anche in Castano, sarebbe da identificarsi con l’”Innominato”, citato ne “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni. Anche il medico e letterato castanese Enrico Acerbi (1785–1827) si può ricollegare al Manzoni, in quanto sembra fosse stato il suo medico personale. Nel Seicento il paese subì le vicende delle lotte tra Francesi e Spagnoli relative alla “Guerra dei Trent'Anni” e il 22 giugno 1636 fu quasi completamente distrutto dalla furia della battaglia svoltasi nella vicina località di Tornavento tra le truppe Spagnole e quelle Franco Sabaude, alleati contro Francesi e Piemontesi. Estintisi i Visconti di Brignano, il feudo venne assegnato al nobile portoghese Antonio Nuño de Portugal e quindi ad altri signori finché, nel 1772, il regime feudale ebbe fine e il territorio passò sotto il dominio austriaco. Seguì il periodo napoleonico dopo il quale Castano tornò ancora sotto il controllo degli austriaci. Nel giugno 1859, durante la famosa “Battaglia di Magenta”, Castano rischiò di diventare teatro di uno scontro tra Austriaci e Franco-Piemontesi, ma fortunatamente tale eventualità non si verificò ed i Castanesi attribuirono ciò all’intercessione del Santo Crocifisso. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1863, Castano aggiunse al proprio nome l’aggettivo “Primo”, per decreto del Re Vittorio Emanuele II, al fine di distinguersi da altri centri omonimi di minori dimensioni. Tra il 1800 e il 1900 Castano passò da un’economia prevalentemente agricola ad una industriale. Ai primi del ‘900 i settori più sviluppati erano quelli della filatura della seta e della tessitura seguiti dalla meccanica. Tra gli eventi più drammatici del XX secolo a Castano si ricordano le vicende della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza, ed in particolare la fucilazione di tre ragazzi Castanesi (I Tre Martiri Patrioti) da parte degli occupanti tedeschi, il 26 febbraio 1945. Nel secondo dopoguerra ha avuto notevole sviluppo su tutto il territorio, oltre all’industria meccanica, anche l’attività relativa alla concia del pellame. l’11 ottobre 1984, con decreto del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, a Castano è stato riconosciuto il titolo di Città. la Patronale di S. Zenone e la Fiera autunnale![]() l'accensione del pallone
La festa di San Zenone, Patrono di Castano Primo, si celebra la quarta domenica di ottobre.
La festività liturgica del Santo cadrebbe propriamente in aprile ma a Castano viene celebrata a fine ottobre perché originariamente in questo periodo veniva festeggiato il primo Patrono del paese, San Fedele, che ha poi “ceduto il titolo” a San Zenone, vescovo di Verona, dopo la costruzione della nuova chiesa parrocchiale a lui intitolata. Nel giorno dedicato al Patrono è consuetudine, durante la messa solenne, bruciare un grosso pallone (“brusà il balon”), composto da un’intelaiatura metallica rivestita di bambagia e appeso davanti all’altare della chiesa; questo per simboleggiare la “fiamma” della fede che ha animato i Martiri e i Santi e che dovrebbe animare tutti i Cristiani. Questa cerimonia si ritrova anche in altri paesi della zona, per ricorrenze diverse. Inscindibilmente legato alla Patronale è il mercato di merci varie (fiera) che si svolge nel centro del paese e la cui origine risale al ‘700, epoca successiva al dominio spagnolo sulla zona. In questa fiera, che attirava molti venditori e compratori forestieri, si trattavano prevalentemente stoffe e bestiame di ogni sorta (soprattutto bovini). Nel 1779 la fiera di ottobre si teneva nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì successivi alla domenica dedicata al Patrono. Oggi si svolge solo il lunedì e si è chiaramente “modernizzata”, perdendo gran parte dell’atmosfera, dei profumi e del fascino di antico mercato. Questa rimase per molto tempo l’unica fiera che si svolgeva a Castano. Nel 1875 il Consiglio Comunale, con l’approvazione del Prefetto e della Deputazione Provinciale, deliberò di istituirne altre due: quella primaverile, il lunedì dopo la prima domenica di aprile (in prossimità della canonica festa liturgica di San Zenone), e quella estiva, il lunedì dopo la prima domenica di luglio (per la ricorrenza della locale festa delle Sante Reliquie). |
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le Cascine
Le “Cascine a Corte”, o più
semplicemente “Cascine”, sono delle grosse fattorie
caratteristica della Pianura Padana lombarda
(ed in parte piemontese ed emiliana).
Normalmente nell'Alta Pianura si trovano Cascine più piccole rispetto a quelle della Bassa Pianura.
Le prime strutture agricole che hanno poi portato a questo tipo di costruzione, si possono far risalire al X secolo;
le prime notizie scritte riguardanti tali edifici risalgono invece al XIII secolo.
Le Cascine sono quasi sempre sparse in mezzo alla campagna, staccate dai centri abitati.
Al loro interno possono essere presenti stalle, fienili, silos, granai, caseifici, pozzi, forni, magazzini, mulini ed abitazioni per i contadini;
al loro esterno sono circondate dai campi coltivati a cereali o foraggio.
La loro massima diffusione avvenne tra il 1700 ed il 1800.
Raramente erano gestite dal proprietario (che normalmente viveva in città); costui dava in affitto l'azienda ad un "Fittavolo"
che l'amministrava come se ne fosse il padrone ma non vi risiedeva.
All’interno della Cascina c’era invece il “Fattore” che controllava l'esecuzione dei lavori su ordine del Fittavolo o del padrone.
A partire dal 1900 le Cascine sono state progressivamente abbandonate.
Molte di quelle sopravvissute si sono trasformate in moderne aziende agricole, spesso anche con uno spaccio che
vende al dettaglio direttamente i propri prodotti.
Cascina Malpaga
È la più grossa delle cascine situate nel territorio di Castano Primo.
In passato ha ospitato fino a 137 persone appartenenti a varie famiglie; ora si trova in stato di completo abbandono e fatiscenza.
Nel complesso è compresa anche una piccola chiesa dedicata a San Bernardo.
Il primo documento nella quale è citata è un atto notarile del 3 giugno 1491.
(ed in parte piemontese ed emiliana).
Normalmente nell'Alta Pianura si trovano Cascine più piccole rispetto a quelle della Bassa Pianura.
Le prime strutture agricole che hanno poi portato a questo tipo di costruzione, si possono far risalire al X secolo;
le prime notizie scritte riguardanti tali edifici risalgono invece al XIII secolo.
Le Cascine sono quasi sempre sparse in mezzo alla campagna, staccate dai centri abitati.
Al loro interno possono essere presenti stalle, fienili, silos, granai, caseifici, pozzi, forni, magazzini, mulini ed abitazioni per i contadini;
al loro esterno sono circondate dai campi coltivati a cereali o foraggio.
La loro massima diffusione avvenne tra il 1700 ed il 1800.
Raramente erano gestite dal proprietario (che normalmente viveva in città); costui dava in affitto l'azienda ad un "Fittavolo"
che l'amministrava come se ne fosse il padrone ma non vi risiedeva.
All’interno della Cascina c’era invece il “Fattore” che controllava l'esecuzione dei lavori su ordine del Fittavolo o del padrone.
A partire dal 1900 le Cascine sono state progressivamente abbandonate.
Molte di quelle sopravvissute si sono trasformate in moderne aziende agricole, spesso anche con uno spaccio che
vende al dettaglio direttamente i propri prodotti.
Cascina Malpaga
È la più grossa delle cascine situate nel territorio di Castano Primo.
In passato ha ospitato fino a 137 persone appartenenti a varie famiglie; ora si trova in stato di completo abbandono e fatiscenza.
Nel complesso è compresa anche una piccola chiesa dedicata a San Bernardo.
Il primo documento nella quale è citata è un atto notarile del 3 giugno 1491.
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Verso la fine degli anni 80', veniva girato questo contributo video di cui ne proponiamo un estratto, con l'intento di raccontare la civiltà contadina del castanese.
Gli autori del girato sono, Alfredo Mocchetti, Bruno Noè, Pinuccio Castoldi, Luigi Soroldoni, Paolo del Conti, P. Silvio Granai e Luigi Giana la voce narrante è di Annalisa Stefanoni. |
Cascina Cornarina
E’ abitata da 4 nuclei familiari.
E’ sede di un importante allevamento suino.
Il suo nome potrebbe derivare da quello del comandante romano Cornelio Scipione che nel 528 della fondazione di Roma dominò gli Insubri presenti in queste zone; più verosimilmente deriverebbe dalla nobile famiglia De Cornate, sua proprietaria già nel 1517.
E’ abitata da 4 nuclei familiari.
E’ sede di un importante allevamento suino.
Il suo nome potrebbe derivare da quello del comandante romano Cornelio Scipione che nel 528 della fondazione di Roma dominò gli Insubri presenti in queste zone; più verosimilmente deriverebbe dalla nobile famiglia De Cornate, sua proprietaria già nel 1517.
Cascina Cantona
E’ abitata da un unico nucleo familiare, essendo la più piccola fra le quattro cascine.
Il nome probabilmente deriva dai suoi proprietari originari, la nobile famiglia Cantoni.
E’ abitata da un unico nucleo familiare, essendo la più piccola fra le quattro cascine.
Il nome probabilmente deriva dai suoi proprietari originari, la nobile famiglia Cantoni.
Cascina Saronna
Nella sua storia è stata abitata da diversi nuclei familiari.
Inizialmente detta di S. Cornelio per una chiesetta che sorgeva nelle vicinanze, quando i Serono ne divennero proprietari, assunse l’attuale nome.
La prima notizia di questa cascina è in un atto notarile datato 23 ottobre 1493, in cui "Giovanni de Rotondi de Serono figlio del sig. Luigi abitante a Castano, da’ in affitto un sedime della cascina di S. Cornelio".
Nella sua storia è stata abitata da diversi nuclei familiari.
Inizialmente detta di S. Cornelio per una chiesetta che sorgeva nelle vicinanze, quando i Serono ne divennero proprietari, assunse l’attuale nome.
La prima notizia di questa cascina è in un atto notarile datato 23 ottobre 1493, in cui "Giovanni de Rotondi de Serono figlio del sig. Luigi abitante a Castano, da’ in affitto un sedime della cascina di S. Cornelio".
il Parco del Ticino
Castano
Primo fa parte del Parco Naturale
Lombardo della Valle del Ticino.
E’ il più antico Parco Regionale d’Italia, istituito il 9 gennaio 1974, con lo scopo di conciliare le esigenze della protezione ambientale con quelle sociali ed economiche delle numerose comunità presenti nell'area. Si estende dal lago Maggiore al Po e interessa le provincie di Milano,Pavia e Varese. Ad ovest si unisce con la sua controparte piemontese, creata nel 1978.
E’ riconosciuto dall’Unesco fra le “riserve della biosfera”.
E’ il più antico Parco Regionale d’Italia, istituito il 9 gennaio 1974, con lo scopo di conciliare le esigenze della protezione ambientale con quelle sociali ed economiche delle numerose comunità presenti nell'area. Si estende dal lago Maggiore al Po e interessa le provincie di Milano,Pavia e Varese. Ad ovest si unisce con la sua controparte piemontese, creata nel 1978.
E’ riconosciuto dall’Unesco fra le “riserve della biosfera”.
Link al sito del Parco del Ticino
http://www.parcoticino.it |