Le Cascine di castano primo
Le “Cascine a Corte”, o più semplicemente “Cascine”, sono delle grosse fattorie caratteristica della Pianura Padana lombarda
(ed in parte piemontese ed emiliana).
Normalmente nell'Alta Pianura si trovano Cascine più piccole rispetto a quelle della Bassa Pianura.
Le prime strutture agricole che hanno poi portato a questo tipo di costruzione, si possono far risalire al X secolo;
le prime notizie scritte riguardanti tali edifici risalgono invece al XIII secolo.
Le Cascine sono quasi sempre sparse in mezzo alla campagna, staccate dai centri abitati.
Al loro interno possono essere presenti stalle, fienili, silos, granai, caseifici, pozzi, forni, magazzini, mulini ed abitazioni per i contadini;
al loro esterno sono circondate dai campi coltivati a cereali o foraggio.
La loro massima diffusione avvenne tra il 1700 ed il 1800.
Raramente erano gestite dal proprietario (che normalmente viveva in città); costui dava in affitto l'azienda ad un "Fittavolo"
che l'amministrava come se ne fosse il padrone ma non vi risiedeva.
All’interno della Cascina c’era invece il “Fattore” che controllava l'esecuzione dei lavori su ordine del Fittavolo o del padrone.
A partire dal 1900 le Cascine sono state progressivamente abbandonate.
Molte di quelle sopravvissute si sono trasformate in moderne aziende agricole, spesso anche con uno spaccio che
vende al dettaglio direttamente i propri prodotti.
Cascina Malpaga
È la più grossa delle cascine situate nel territorio di Castano Primo.
In passato ha ospitato fino a 137 persone appartenenti a varie famiglie; ora si trova in stato di completo abbandono e fatiscenza.
Nel complesso è compresa anche una piccola chiesa dedicata a San Bernardo.
Il primo documento nella quale è citata è un atto notarile del 3 giugno 1491.
(ed in parte piemontese ed emiliana).
Normalmente nell'Alta Pianura si trovano Cascine più piccole rispetto a quelle della Bassa Pianura.
Le prime strutture agricole che hanno poi portato a questo tipo di costruzione, si possono far risalire al X secolo;
le prime notizie scritte riguardanti tali edifici risalgono invece al XIII secolo.
Le Cascine sono quasi sempre sparse in mezzo alla campagna, staccate dai centri abitati.
Al loro interno possono essere presenti stalle, fienili, silos, granai, caseifici, pozzi, forni, magazzini, mulini ed abitazioni per i contadini;
al loro esterno sono circondate dai campi coltivati a cereali o foraggio.
La loro massima diffusione avvenne tra il 1700 ed il 1800.
Raramente erano gestite dal proprietario (che normalmente viveva in città); costui dava in affitto l'azienda ad un "Fittavolo"
che l'amministrava come se ne fosse il padrone ma non vi risiedeva.
All’interno della Cascina c’era invece il “Fattore” che controllava l'esecuzione dei lavori su ordine del Fittavolo o del padrone.
A partire dal 1900 le Cascine sono state progressivamente abbandonate.
Molte di quelle sopravvissute si sono trasformate in moderne aziende agricole, spesso anche con uno spaccio che
vende al dettaglio direttamente i propri prodotti.
Cascina Malpaga
È la più grossa delle cascine situate nel territorio di Castano Primo.
In passato ha ospitato fino a 137 persone appartenenti a varie famiglie; ora si trova in stato di completo abbandono e fatiscenza.
Nel complesso è compresa anche una piccola chiesa dedicata a San Bernardo.
Il primo documento nella quale è citata è un atto notarile del 3 giugno 1491.
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Verso la fine degli anni 80', veniva girato questo contributo video di cui ne proponiamo un estratto, con l'intento di raccontare la civiltà contadina del castanese.
Gli autori del girato sono, Alfredo Mocchetti, Bruno Noè, Pinuccio Castoldi, Luigi Soroldoni, Paolo del Conti, P. Silvio Granai e Luigi Giana la voce narrante è di Annalisa Stefanoni. |
Cascina Cornarina
E’ abitata da 4 nuclei familiari.
E’ sede di un importante allevamento suino.
Il suo nome potrebbe derivare da quello del comandante romano Cornelio Scipione che nel 528 della fondazione di Roma dominò gli Insubri presenti in queste zone; più verosimilmente deriverebbe dalla nobile famiglia De Cornate, sua proprietaria già nel 1517.
E’ abitata da 4 nuclei familiari.
E’ sede di un importante allevamento suino.
Il suo nome potrebbe derivare da quello del comandante romano Cornelio Scipione che nel 528 della fondazione di Roma dominò gli Insubri presenti in queste zone; più verosimilmente deriverebbe dalla nobile famiglia De Cornate, sua proprietaria già nel 1517.
Cascina Cantona
E’ abitata da un unico nucleo familiare, essendo la più piccola fra le quattro cascine.
Il nome probabilmente deriva dai suoi proprietari originari, la nobile famiglia Cantoni.
E’ abitata da un unico nucleo familiare, essendo la più piccola fra le quattro cascine.
Il nome probabilmente deriva dai suoi proprietari originari, la nobile famiglia Cantoni.
Cascina Saronna
Nella sua storia è stata abitata da diversi nuclei familiari.
Inizialmente detta di S. Cornelio per una chiesetta che sorgeva nelle vicinanze, quando i Serono ne divennero proprietari, assunse l’attuale nome.
La prima notizia di questa cascina è in un atto notarile datato 23 ottobre 1493, in cui "Giovanni de Rotondi de Serono figlio del sig. Luigi abitante a Castano, da’ in affitto un sedime della cascina di S. Cornelio".
Nella sua storia è stata abitata da diversi nuclei familiari.
Inizialmente detta di S. Cornelio per una chiesetta che sorgeva nelle vicinanze, quando i Serono ne divennero proprietari, assunse l’attuale nome.
La prima notizia di questa cascina è in un atto notarile datato 23 ottobre 1493, in cui "Giovanni de Rotondi de Serono figlio del sig. Luigi abitante a Castano, da’ in affitto un sedime della cascina di S. Cornelio".