Villa Porro
- Lonate Pozzolo -
- Lonate Pozzolo -
di Franco Bertolli
editing Roberto Bottiani
editing Roberto Bottiani
È un edificio a struttura complessa e certamente ricco di storia. Nel 1574 risultava far parte delle vaste proprietà della famiglia Della Croce. Passò in seguito alla famiglia Porro, come si evince dal catasto di Maria Teresa, che cita il dottor Ferdinando Porro quale proprietario della villa e del terreno prospiciente la casa, fino al vicolo di Vertemasso, oggi via Oberdan.
Difficile isolare cronologicamente le fasi di costruzione del complesso, ma vari elementi testimoniano sovrapposizioni e modifiche avvenute in epoche diverse. All’interno si coglie un impianto settecentesco con locali allineati, ma altri elementi come un’apertura a sesto acuto accanto alla scala che scende alle cantine e lo spessore dei muri portanti nell’ala est fanno retrodatare l’edificio di alcuni secoli. Anche sulla semplice facciata ottocentesca su via Roma che è forse il tentativo più riuscito di dare unità al complesso, affiorano tracce di precedenti strutture, collocate ad un diverso livello dal suolo, più basso dell’attuale. La torretta, che costituisce un’aggiunta tardo ottocentesca, permette di godere una bella vista del giardino, diviso dal cortile con una cesura di due gradini. Un cenno particolare merita l’area dei rustici, ai quali la ristrutturazione ottocentesca ha conferito un curioso aspetto neo-goticheggiante, con stemmi ed epigrafi.
Attualmente l’edificio presenta una pianta ad L, aperta su un cortile che dà poi sul grande giardino; un muro divide longitudinalmente il cortile principale da quello più piccolo dei rustici, che è situato a settentrione.
Difficile isolare cronologicamente le fasi di costruzione del complesso, ma vari elementi testimoniano sovrapposizioni e modifiche avvenute in epoche diverse. All’interno si coglie un impianto settecentesco con locali allineati, ma altri elementi come un’apertura a sesto acuto accanto alla scala che scende alle cantine e lo spessore dei muri portanti nell’ala est fanno retrodatare l’edificio di alcuni secoli. Anche sulla semplice facciata ottocentesca su via Roma che è forse il tentativo più riuscito di dare unità al complesso, affiorano tracce di precedenti strutture, collocate ad un diverso livello dal suolo, più basso dell’attuale. La torretta, che costituisce un’aggiunta tardo ottocentesca, permette di godere una bella vista del giardino, diviso dal cortile con una cesura di due gradini. Un cenno particolare merita l’area dei rustici, ai quali la ristrutturazione ottocentesca ha conferito un curioso aspetto neo-goticheggiante, con stemmi ed epigrafi.
Attualmente l’edificio presenta una pianta ad L, aperta su un cortile che dà poi sul grande giardino; un muro divide longitudinalmente il cortile principale da quello più piccolo dei rustici, che è situato a settentrione.
Nel portico d’ingresso da via Roma compare lo stemma in ferro battuto della famiglia Porro, che ripete la sagoma dell’ortaggio. Nel cortile sono dipinti gli stemmi delle famiglie che si legarono ai Porro per via di matrimoni a partire dal primo Ottocento: Besozzi, Lampugnani, Mantegazza, Mari, da Persico. Stilisticamente omogenei, sono da ritenersi dipinti tutti insieme al tempo dell’ultimo di questi matrimoni, cioè intorno al 1930.
Sono tutti ben leggibili dopo l’accurato restauro della villa compiuto pochi anni fa dai signori Bollazzi, attuali proprietari, che usano accogliere nell’edificio incontri, mostre, concerti, ricevimenti nuziali. Lo stemma Porro ritorna, scolpito, sul camino di un ambiente, unitamente alla raccomandazione, in latino, a non stare né troppo vicino né troppo lontano dal fuoco. Altre epigrafi si incontrano nel portico d’ingresso, quasi tutte in buon latino. Sono dichiarazioni della disponibilità ad accogliere ospiti e del lungo legame della famiglia all’edificio e al paese di Lonate. In italiano è invece l’epigrafe che ricorda l’ospitalità offerta nel 1870 all’arcivescovo Nazari di Calabiana e nel 1911 al cardinal Ferrari in occasione di loro visite pastorali. Gli ambienti interni conservano gli infissi, i soffitti, i pavimenti del passato e sulle pareti paesaggi dipinti e ornamenti a motivi geometrici. Un pozzo ed una fontana animano il cortile, ai cui lati stanno due colonne di granito provenienti dalle proprietà Porro nella valle del Ticino, con incisa la data 1868 a ricordo della piena straordinaria del fiume. Nella parte rustica si osservano un gelso centenario, il fienile con strumenti agricoli, un torchio da vino datato 1852. Tra il cortile e il giardino c’è spazio per una limonaia. Introdotto da statue delle quattro stagioni, il giardino presenta piante secolari di pregio e aiuole fiorite. |
Bibliografia:
Bottini E., Spada A., Case patrizie e abitazioni rurali, in Lonate Pozzolo, storia arte società, Nicolini ed., Gavirate 1985, p. 247.
Bertolli F., Lonate Pozzolo. Il Comune e il suo stemma, Comune di Lonate Pozzolo 2009, p. 85.
Bottini E., Spada A., Case patrizie e abitazioni rurali, in Lonate Pozzolo, storia arte società, Nicolini ed., Gavirate 1985, p. 247.
Bertolli F., Lonate Pozzolo. Il Comune e il suo stemma, Comune di Lonate Pozzolo 2009, p. 85.