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con la sua frazione di Malvaglio, è un comune di poco meno di 5000 abitanti situato nel nord-ovest dell’Italia.
E’ compreso nella regione della Lombardia e fa parte della città metropolitana di Milano.
Le sue origini sono antiche, l'esistenza nella zona di un borgo chiamato Padregnano è attestata già in documenti della fine dell'undicesimo secolo, dove viene riportata la sua concessione a Milano da parte dell'imperatore Federico Barbarossa, a seguito della pace di Costanza (1183).
Nel corso del Medioevo fece parte della pieve di Dairago e seguì le vicende storiche dei territori circostanti, caratterizzate dalla lotta tra le famiglie dei Torriani e dei Visconti, per l'affermazione delle autonomie comunali e per il predominio sul capoluogo lombardo.
Si susseguirono una serie di conquiste straniere fino a che, nella prima metà del XVI secolo, divenne feudo della famiglia Maggi.
A questi subentrarono poi gli Arconati e, verso la metà del seicento, i Fagnani.
Nel 1762 queste zone furono confiscate e subirono alterne vicende fino a quando, sul finire del XVIII secolo, Napoleone Bonaparte abolì il sistema feudale.
Durante il governo di Napoleone, Robecchetto e i suoi 533 abitanti furono annessi al Comune di Turbigo.
Nel 1859 tutta la zona fu teatro di scontri fra le truppe Francesi e quelle Austriache, che culminarono nella battaglia di Magenta, uno dei più noti episodi della seconda guerra di indipendenza.
Nel 1870, dalla fusione dei territori di Robecchetto e Induno Ticino, venne creato il comune di Robecchetto con Induno.
Di interessa artistico la chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, costruita nell'Ottocento sul luogo dove sorgeva un precedente edificio di culto, la parrocchiale di Malvàglio, dedicata ai Santi Bernardo e Giuseppe, l'antica chiesa di San Vittore, risalente al VII-VIII secolo e l'oratorio dell'Assunta, della fine del Cinquecento.
Riguardo l'architettura civile, il palazzo Fagnani Arese, oggi sede del municipio.
Robecchetto con Induno fa parte del Parco Naturale Lombardo della Valle del Ticino.
E’ compreso nella regione della Lombardia e fa parte della città metropolitana di Milano.
Le sue origini sono antiche, l'esistenza nella zona di un borgo chiamato Padregnano è attestata già in documenti della fine dell'undicesimo secolo, dove viene riportata la sua concessione a Milano da parte dell'imperatore Federico Barbarossa, a seguito della pace di Costanza (1183).
Nel corso del Medioevo fece parte della pieve di Dairago e seguì le vicende storiche dei territori circostanti, caratterizzate dalla lotta tra le famiglie dei Torriani e dei Visconti, per l'affermazione delle autonomie comunali e per il predominio sul capoluogo lombardo.
Si susseguirono una serie di conquiste straniere fino a che, nella prima metà del XVI secolo, divenne feudo della famiglia Maggi.
A questi subentrarono poi gli Arconati e, verso la metà del seicento, i Fagnani.
Nel 1762 queste zone furono confiscate e subirono alterne vicende fino a quando, sul finire del XVIII secolo, Napoleone Bonaparte abolì il sistema feudale.
Durante il governo di Napoleone, Robecchetto e i suoi 533 abitanti furono annessi al Comune di Turbigo.
Nel 1859 tutta la zona fu teatro di scontri fra le truppe Francesi e quelle Austriache, che culminarono nella battaglia di Magenta, uno dei più noti episodi della seconda guerra di indipendenza.
Nel 1870, dalla fusione dei territori di Robecchetto e Induno Ticino, venne creato il comune di Robecchetto con Induno.
Di interessa artistico la chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie, costruita nell'Ottocento sul luogo dove sorgeva un precedente edificio di culto, la parrocchiale di Malvàglio, dedicata ai Santi Bernardo e Giuseppe, l'antica chiesa di San Vittore, risalente al VII-VIII secolo e l'oratorio dell'Assunta, della fine del Cinquecento.
Riguardo l'architettura civile, il palazzo Fagnani Arese, oggi sede del municipio.
Robecchetto con Induno fa parte del Parco Naturale Lombardo della Valle del Ticino.
Chiesetta di San Matteo alla Banchetta a Milano
La chiesetta di San Matteo alla Banchetta (o Panchetta) era della famiglia dei marchesi Fagnani ma in uso pubblico - accanto vi è il palazzo milanese in stile barocchetto lombardo dei nobili, feudatari di Robecchetto. Nel suo testamento del 7 febbraio 1838, l'ultimo dei Fagnani, il marchese Federico, così scriveva: "Ordino e voglio che tutti i paramenti usati, arredi sacri, vasi di metallo indorati, inargentati, candelieri e candelabri d'argento, e piccioli vasi di porcellana, e di bronzo, e calici e vasi d'argento e datasi ad uso della Chiesa rimangono in uso perpetuo alla Cappella pubblica di mia proprietà intitolata a S.to Matteo alla Panchetta in Milano, e semmai succedesse (il che Dio non voglia) che per un accidente qualunque venisse tolta quella cappella all'uso religioso cui serve, ordino, e voglio che tutte le predette cose, come pure tutte le masserizie della predetta cappella o già Oratorio di S.to Matteo alla Panchetta passino in uso alla nuova Chiesa di Robecchetto della quale si parla nell'art. 51. del mio testamento, in uso perpetuo dlla medesima". |
Le pagine che seguono raccontano la storia di Robecchetto con Induno e della sua gente dalla preistoria ai giorni nostri. Esso è il frutto di un lungo e paziente lavoro di ricerca svolto con passione dagli autori. G. Cisotto - L. Vignati - G. Leoni
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Link al sito del Comune di Robecchetto con Induno
https://www.comune.robecchetto-con-induno.mi.it |