Articoli correlati: |
di Alberto Aspesi
editing Roberto Bottiani
editing Roberto Bottiani
Il Gamba de Legn’ (Gamba di Legno) era uno storico tram extraurbano di Milano la cui nascita risale al 9 settembre 1878; è infatti in questa data che viene siglato l’atto di concessione per la costruzione di una tranvia a vapore tra Milano e Magenta.
A questo primo percorso, di circa 23 km, si aggiunse in seguito una diramazione che da Sedriano raggiungeva Castano Primo. La propulsione a vapore era da considerarsi un’importante innovazione per l’epoca se si pensa che i tram di Milano erano trainati da cavalli. Il suo nome sembra avere varie origini, la più curiosa di queste si riferisce al fatto che, in alcuni casi (nebbia, traffico o ordine pubblico), nonostante la sua velocità non fosse certo elevata (10 km/h in città e 15 km/h in campagna), il tram veniva preceduto da un uomo a piedi con fischietto e bandiera rossa per segnalare il possibile pericolo e a ricoprire questo ruolo sembra che si trovasse sovente un addetto con una protesi di legno al posto di una gamba. Il Gamba de Legn' aveva il suo capolinea milanese inizialmente nell'odierna piazza Baracca e solo nel 1911 fu spostato all'interno del deposito carrozze di corso Vercelli. Partendo dal capolinea percorreva corso Vercelli e faceva la sua prima fermata nel sobborgo di San Pietro in Sala (l'odierna piazza Wagner, fermata della linea 1 della metropolitana), che costituiva il limite estremo dell'abitato di Milano, quindi proseguiva per la Maddalena, l'Isola Europa e il Molinazzo fino ad arrivare all'abitato di Trenno (oggi Metro1, Lampugnano); proseguiva quindi per Baggio, Cascina Olona, San Pietro all'Olmo e Sedriano. Qui era situato lo "scambio", ossia la diramazione verso Castano Primo; il ramo principale della linea proseguiva invece fino a Magenta attraversando i paesi di Vittuone (che aveva ben due fermate) e Corbetta. A detta di alcune fonti dell'epoca, il ramo diretto a Castano era il più caratteristico e particolare dei due, dato che attraversava le bucoliche zone di coltivazione del gelso per l’allevamento dei bachi da seta. Durante la Seconda Guerra Mondiale la penuria di mezzi di trasporto, l'estrema robustezza del mezzo e la grande quantità di sfollati che pendolavano tra la città e la campagna resero insostituibile il vecchio tram a vapore, nonostante la bassa velocità raggiungibile dal convoglio non lo rendesse ormai più competitivo. Negli anni immediatamente prima della guerra venivano effettuate 5 corse al giorno. Nel 1950 le corse erano salite a 11 per Magenta e a 6 per Castano, l'ultima delle quali alle 0.40, dopo l'orario di chiusura dei cinema e dei teatri di Milano. Il destino del tram a vapore però era già segnato e visto che gli abitanti delle zone attraversate dal Gamba de Legn' si opposero all'elettrificazione della linea, iniziò il declino. Nel 1952 ci fu la chiusura del ramo per Castano. Nel 1954 le corse per Magenta furono ridotte a 5 e solo nelle ore di punta. Il servizio fu quindi limitato prima a Corbetta, poi a Vittuone ed infine, nel 1957, completamente soppresso per essere sostituito da autobus. Dopo 80 anni durante i quali era stato uno dei simboli di Milano e dintorni, con il suo andare sbuffante nelle vie cittadine e nelle campagne nebbiose, il 31 agosto 1957 il Gamba de Legn’ percorse per l'ultima volta la tratta da Milano Corso Vercelli a Vittuone. |
(Foto 1. La cartina, tratta da "The Magenta Tram" di G.E. Baddeley, con la particolarità dell’errore di scrittura del nome "Cascina Olona",
scritto con due "elle")
(Foto 2. La piantina di tutte le linee dei tram extraurbani di Milano con indicati i nomi delle società di gestione, i percorsi e le date di chiusura)
(Foto 3. Piantina della stazione di partenza)
scritto con due "elle")
(Foto 2. La piantina di tutte le linee dei tram extraurbani di Milano con indicati i nomi delle società di gestione, i percorsi e le date di chiusura)
(Foto 3. Piantina della stazione di partenza)
Castano Primo e il Gamba dè Legn'
La storia di Castano Primo logicamente è stata fortemente influenzata dalla presenza di questa linea di trasporto.
Questa storia iniziò il 28 febbraio 1878 quando il Consiglio Comunale, ad unanimità dei voti, approvò la proposta della “Società Anonima Tranway Milano-Magenta-Cuggiono-Castano” per l'esercizio del tramway con macchina a vapore e concesse l'autorizzazione ad impiantare il relativo binario nel territorio lungo la Strada Provinciale.
In un successivo Consiglio, del 24 febbraio 1879, si decise che "… il tram a vapore all'interno dell'abitato sarebbe un pericolo … la stazione venga stabilita al limite del paese, il più possibile per comodo dei passeggeri …".
A questo proposito il Comune cedette quindi un pezzo del terreno detto "Il prà" (oggi Piazza Garibaldi) dove venne appunto costruita la stazione, composta da due tettoie necessarie per il ricovero della macchina, dal serbatoio per il rifornimento dell'acqua e da una piattaforma girevole per ruotare il convoglio e predisporlo al viaggio di ritorno verso Milano.Il tram arrivò per la prima volta in paese l'8 marzo 1880, preceduto da un trombettiere e la linea rimase attiva fino al 1952. Nel 1953 lo stabile dell’ex stazione, di proprietà dell'azienda tranviaria milanese, oramai in stato di abbandono, fu demolito e il Comune rientrò in possesso dell'area. In paese sono molti i ricordi e i racconti di persone che hanno vissuto l’epoca del Gamba de Legn’, sia come utilizzatori di questo tram a vapore che consentiva di raggiungere scuole o posti di lavoro, sia per averci lavorato. Su questo punto la storia ha voluto che l'ultimo macchinista del Gamba de Legn’ fosse un abitante emerito di Castano. Delfino Borroni, classe 1898, scomparso nel 2008, fra l’altro ultimo reduce italiano della Grande Guerra e ultimo Cavaliere di Vittorio Veneto.
Questa storia iniziò il 28 febbraio 1878 quando il Consiglio Comunale, ad unanimità dei voti, approvò la proposta della “Società Anonima Tranway Milano-Magenta-Cuggiono-Castano” per l'esercizio del tramway con macchina a vapore e concesse l'autorizzazione ad impiantare il relativo binario nel territorio lungo la Strada Provinciale.
In un successivo Consiglio, del 24 febbraio 1879, si decise che "… il tram a vapore all'interno dell'abitato sarebbe un pericolo … la stazione venga stabilita al limite del paese, il più possibile per comodo dei passeggeri …".
A questo proposito il Comune cedette quindi un pezzo del terreno detto "Il prà" (oggi Piazza Garibaldi) dove venne appunto costruita la stazione, composta da due tettoie necessarie per il ricovero della macchina, dal serbatoio per il rifornimento dell'acqua e da una piattaforma girevole per ruotare il convoglio e predisporlo al viaggio di ritorno verso Milano.Il tram arrivò per la prima volta in paese l'8 marzo 1880, preceduto da un trombettiere e la linea rimase attiva fino al 1952. Nel 1953 lo stabile dell’ex stazione, di proprietà dell'azienda tranviaria milanese, oramai in stato di abbandono, fu demolito e il Comune rientrò in possesso dell'area. In paese sono molti i ricordi e i racconti di persone che hanno vissuto l’epoca del Gamba de Legn’, sia come utilizzatori di questo tram a vapore che consentiva di raggiungere scuole o posti di lavoro, sia per averci lavorato. Su questo punto la storia ha voluto che l'ultimo macchinista del Gamba de Legn’ fosse un abitante emerito di Castano. Delfino Borroni, classe 1898, scomparso nel 2008, fra l’altro ultimo reduce italiano della Grande Guerra e ultimo Cavaliere di Vittorio Veneto.
L'ultimo viaggio del Gamba dè Legn'

"Marmonti I fiori!", e il Gamba parte per l'ultimo viaggio
E' il 1957 sono ormai aperti i lavori della Metropolitana Milanese e l'A.T .M. sta provvedendo alla sostituzione delle linee a vapore e tranviarie interurbane.
I pullman della rimessa di via Giambellino sono già pronti per sostituire il « gamba di legno.
L'ultima linea a vapore, con capolinea Milano, la Milano-Magenta, ormai limitata al percorso Milano-Vittuone, sta per concludere la sua attività.
Sono le 19,15 del 31 Agosto 1957 quando Corso Vercelli è gremito da una enorme folla, " Non si passava più - racconterà l'ispettore Corbetta"
oltre alla folla,c'è anche la Televisione con le sue giraffe,fotoreporter,collezionisti,
cineamatori insomma tutti!
sono tutti li per immortalare l'ultimo viaggio del Gamba de Lègn'.
"El Luisin", il macchinista Luigi Marmonti, nonostante volesse sembrare tranquillo non poteva nascondere l'apprensione e il rammarico di dover condurre il Gamba de Lègn per l'ultima volta.
In mezzo a un mare di applausi si udiva, racconta l'Ogliari :
- Marmonti, i fiori! - gli gridava il capotreno.
El Luisin metteva il mazzo di fiori offerto dal pubblico al finestrino anteriore della motrice.
Marmonti! - e Marmonti accettava di brindare. Marmonti! - e Marmonti sorrideva.
Marmonti! - e Marmonti salutava con un cenno del capo. Quando fu dato il segnale, un clamore improvviso si levò dalla folla.
Addio Gamba! ... Gamba torna indré ... Gamba moeur no ...
Apertasi la strada tra la folla, l'ultimo Gamba dell'ultima linea a vapore iniziava solenne la sua ultima corsa.
Lui che per quasi un secolo aveva tenuto alto il prestigio dei trasporti cittadini, che si era prestato durante la prima guerra mondiale a portare di notte la lignite alla popolazione, che nel lontano 1917 solcando le acque dell 'Olona al ponte del De Angeli Frua aveva portato a salvamento un convoglio, che aveva trasportato moribondi e feriti in grigioverde, che aveva portato alle quotidiane sedi di sfollamento migliaia di milanesi durante l'ultima guerra, che dopo i bombardamenti del 1943 aveva rimorchiato le vetture tranviarie seminate per le strade per evitarne la completa distruzione, che aveva posato infinite volte per le macchine da presa, che aveva ispirato poeti, musicisti e pittori, ora compiva l'ultimo viaggio.
A Sedriano a un tratto il convoglio rallenta ... sussulta ... e si blocca.
Il fuochista Luigi Belloni, esonerato dal servizio in seguito a infermità fisica, per poter salutare per l'ultima volta il Gamba,si era fatto portare in carrozzella sino al binario.
Il Marmonti, riconosciutolo tra la folla, saluta alla voce il Belloni, ferma il convoglio, ne discende e lo abbraccia.
Chiusa la linea, quattro motrici, ventiquattro carrozze e due carri merce passarono sulla Monza-Trezzo che rimase attiva sino al 28 Giugno
del 1958, mentre la motrice 111 appena revisionata, con una carrozza, furono inviate al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
Tutto il resto del materiale fu demolito nel cortile del Deposito di Corso Vercelli n°33.
Qualche tempo dopo al posto del deposito sorse un moderno palazzo a vetri e tutto quello che rimaneva della linea venì smantellato.
I pullman della rimessa di via Giambellino sono già pronti per sostituire il « gamba di legno.
L'ultima linea a vapore, con capolinea Milano, la Milano-Magenta, ormai limitata al percorso Milano-Vittuone, sta per concludere la sua attività.
Sono le 19,15 del 31 Agosto 1957 quando Corso Vercelli è gremito da una enorme folla, " Non si passava più - racconterà l'ispettore Corbetta"
oltre alla folla,c'è anche la Televisione con le sue giraffe,fotoreporter,collezionisti,
cineamatori insomma tutti!
sono tutti li per immortalare l'ultimo viaggio del Gamba de Lègn'.
"El Luisin", il macchinista Luigi Marmonti, nonostante volesse sembrare tranquillo non poteva nascondere l'apprensione e il rammarico di dover condurre il Gamba de Lègn per l'ultima volta.
In mezzo a un mare di applausi si udiva, racconta l'Ogliari :
- Marmonti, i fiori! - gli gridava il capotreno.
El Luisin metteva il mazzo di fiori offerto dal pubblico al finestrino anteriore della motrice.
Marmonti! - e Marmonti accettava di brindare. Marmonti! - e Marmonti sorrideva.
Marmonti! - e Marmonti salutava con un cenno del capo. Quando fu dato il segnale, un clamore improvviso si levò dalla folla.
Addio Gamba! ... Gamba torna indré ... Gamba moeur no ...
Apertasi la strada tra la folla, l'ultimo Gamba dell'ultima linea a vapore iniziava solenne la sua ultima corsa.
Lui che per quasi un secolo aveva tenuto alto il prestigio dei trasporti cittadini, che si era prestato durante la prima guerra mondiale a portare di notte la lignite alla popolazione, che nel lontano 1917 solcando le acque dell 'Olona al ponte del De Angeli Frua aveva portato a salvamento un convoglio, che aveva trasportato moribondi e feriti in grigioverde, che aveva portato alle quotidiane sedi di sfollamento migliaia di milanesi durante l'ultima guerra, che dopo i bombardamenti del 1943 aveva rimorchiato le vetture tranviarie seminate per le strade per evitarne la completa distruzione, che aveva posato infinite volte per le macchine da presa, che aveva ispirato poeti, musicisti e pittori, ora compiva l'ultimo viaggio.
A Sedriano a un tratto il convoglio rallenta ... sussulta ... e si blocca.
Il fuochista Luigi Belloni, esonerato dal servizio in seguito a infermità fisica, per poter salutare per l'ultima volta il Gamba,si era fatto portare in carrozzella sino al binario.
Il Marmonti, riconosciutolo tra la folla, saluta alla voce il Belloni, ferma il convoglio, ne discende e lo abbraccia.
Chiusa la linea, quattro motrici, ventiquattro carrozze e due carri merce passarono sulla Monza-Trezzo che rimase attiva sino al 28 Giugno
del 1958, mentre la motrice 111 appena revisionata, con una carrozza, furono inviate al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano.
Tutto il resto del materiale fu demolito nel cortile del Deposito di Corso Vercelli n°33.
Qualche tempo dopo al posto del deposito sorse un moderno palazzo a vetri e tutto quello che rimaneva della linea venì smantellato.
(Foto 4. Il Gamba esce dal deposito al n°33 di Corso Vercelli per l'ultimo viaggio è il 30 Agosto 1957, da notare i fiori sulla motrice)
(Foto 5. Gli ultimi dirigenti dei "Gamba" Milano-Magenta al deposito di Corso Vercelli (da sinistra), il dirigente principale signor Attilio Bernacchini, l'ispettore Amedeo Corbetta e il capo-treno Enrico Maerna)
(Foto 6. Il Gamba de Lègn' si fa largo tra la folla acclamante per l'ultimo viaggio verso Magenta)
(Foto 7. L'ultima corsa della tranvia Monza-Trezzo è il 28 Giugno 1958)
(Foto 8. La motrice che effettuò l'ultima corsa della tratta Monza -Trezzo iniziata il 1° Luglio 1890 e terminò il 28 Giugno 1958
alla guida Francesco Ogliari)
(Foto 9. L'ultimo biglietto venduto della tratta Monza-Trezzo)
(Foto 5. Gli ultimi dirigenti dei "Gamba" Milano-Magenta al deposito di Corso Vercelli (da sinistra), il dirigente principale signor Attilio Bernacchini, l'ispettore Amedeo Corbetta e il capo-treno Enrico Maerna)
(Foto 6. Il Gamba de Lègn' si fa largo tra la folla acclamante per l'ultimo viaggio verso Magenta)
(Foto 7. L'ultima corsa della tranvia Monza-Trezzo è il 28 Giugno 1958)
(Foto 8. La motrice che effettuò l'ultima corsa della tratta Monza -Trezzo iniziata il 1° Luglio 1890 e terminò il 28 Giugno 1958
alla guida Francesco Ogliari)
(Foto 9. L'ultimo biglietto venduto della tratta Monza-Trezzo)
(Foto 10. Una bella uscita del Gamba dal deposito in Corso Vercelli)
(Foto 11. La Stazione di partenza in Corso Vercelli)
(Foto 12. Pauroso incidente sulla linea di Magenta il 4 Giugno 1925)
(Foto 13. Il macchinista Luigi Belloni controlla i biellismi del Gamba)
(Foto 14. Utilizzo dei carri merci per il trasporto dei pendolari durante la seconda guerra mondiale)
(Foto 11. La Stazione di partenza in Corso Vercelli)
(Foto 12. Pauroso incidente sulla linea di Magenta il 4 Giugno 1925)
(Foto 13. Il macchinista Luigi Belloni controlla i biellismi del Gamba)
(Foto 14. Utilizzo dei carri merci per il trasporto dei pendolari durante la seconda guerra mondiale)
(Foto 15. Le mostrine della divisa dell'ultimo macchinista Delfino Borroni "Azienda Tranviaria Municipiale")
(Foto 16. Un finestrino del Gamba de Legn)
(Foto 17. La spilletta con l'acronimo dell'azienda e il simbolo del Fascio, sulla divisa di Delfino Borroni)
(Foto 18. Due obliteratrici utilizzate sulla tratta Milano - Castano Primo)
(Foto 19. Tre macchinisti del Gamba de Legn,a sinistra Delfino Borroni a destra un'altro Castanese, Carlo Simontacchi detto "Ciali")
Materiale fornitoci dai familiari di Delfino Borroni
(Foto 16. Un finestrino del Gamba de Legn)
(Foto 17. La spilletta con l'acronimo dell'azienda e il simbolo del Fascio, sulla divisa di Delfino Borroni)
(Foto 18. Due obliteratrici utilizzate sulla tratta Milano - Castano Primo)
(Foto 19. Tre macchinisti del Gamba de Legn,a sinistra Delfino Borroni a destra un'altro Castanese, Carlo Simontacchi detto "Ciali")
Materiale fornitoci dai familiari di Delfino Borroni
(Foto 20. Il Gamba de Legn’ nell’attuale via Tadini)
(Foto 21 - 22. Stazione/capolinea del Gamba de Legn’ " il Prà" - oggi piazza Garibaldi) (Foto 23. Locandina della mostra sul Gamba de legn a Castano primo) (Foto 24.Questa tabella del 1889 mostra come le tariffe erano calcolate in base alla distanza percorsa e alla classe) (Foto 25 Il Tram in Via Tadini ripresa dal cortile della segheria Martinoni, da notare la pesa.) (Foto 26. Il retro della foto 13.1 scattata dal Dott.Vitalone a ricordo del primo viaggio a Milano della figlia "Pinuccia" per gentile concessione di Saveria Vitalone) (Foto 27. Castano anni 50, amici in via Tadini davanti all'albergo del Gallo, "da notare i binari del Gamba sulla sinistra" per gentile concessione Pizzeria Mediterraneo) |
La locomotiva e le carrozze
Le locomotive utilizzate nella lunga storia del Gamba de Legn’ furono logicamente di vario tipo; le motrici originali e più significative sono state quelle prodotte dalla Lokomotivenfabrik Krauß, prevalentemente modello “Rodiggio B”, con rare “Rodiggio C”.
Erano costituite da una “carrozzeria” che, per motivi di sicurezza, avvolgeva caldaia, apparato motore e tutti gli organi meccanici. Il posto di manovra era situato davanti, con la paratia anteriore totalmente composta di finestrini per consentire al conducente un’ottima visibilità; il tetto era attraversato dal caratteristico camino.Le locomotive di questo tipo utilizzate furono in totale 17 e furono prima scelte e poi mantenute in servizio a lungo prevalentemente per motivi “ambientali”; emettevano infatti un fumo meno denso rispetto alla concorrenza.
Una delle locomotive usate sulla Milano - Magenta/Castano Primo è esposta al Museo Leonardo da Vinci di Milano. In questo caso si tratta di un modello prodotto dalla casa tedesca Henschel.
Anche le carrozze passeggeri sono state di parecchi tipi, sempre a due assi, inizialmente di costruzione molto simile ai rimorchi tramviari urbani di tipo "Edison", spesso con piattaforme aperte alle estremità, in seguito completamente chiuse.
Durante la seconda guerra mondiale, vista la scarsità di risorse e la forte richiesta, furono impiegati anche dei carri merci per il trasporto delle persone.
Erano costituite da una “carrozzeria” che, per motivi di sicurezza, avvolgeva caldaia, apparato motore e tutti gli organi meccanici. Il posto di manovra era situato davanti, con la paratia anteriore totalmente composta di finestrini per consentire al conducente un’ottima visibilità; il tetto era attraversato dal caratteristico camino.Le locomotive di questo tipo utilizzate furono in totale 17 e furono prima scelte e poi mantenute in servizio a lungo prevalentemente per motivi “ambientali”; emettevano infatti un fumo meno denso rispetto alla concorrenza.
Una delle locomotive usate sulla Milano - Magenta/Castano Primo è esposta al Museo Leonardo da Vinci di Milano. In questo caso si tratta di un modello prodotto dalla casa tedesca Henschel.
Anche le carrozze passeggeri sono state di parecchi tipi, sempre a due assi, inizialmente di costruzione molto simile ai rimorchi tramviari urbani di tipo "Edison", spesso con piattaforme aperte alle estremità, in seguito completamente chiuse.
Durante la seconda guerra mondiale, vista la scarsità di risorse e la forte richiesta, furono impiegati anche dei carri merci per il trasporto delle persone.
(Foto 28. Disegni della motrice)
(Foto 29. Disegni dei rimorchi)
(Foto 30. Motrice n°111 con carrozza del 1909 conservata nel Padiglione Ferroviario del Museo Leonardo da Vinci A Milano)
(Foto 31. Motrice n°65 "San Pietro all'Olmo" a 3 assi della tranvia a vapore Milano-Magenta)
(Foto 32. Motrice n°7 a due assi della tranvia a vapore Milano-Castano Primo)
(Foto 33. La motrice del Gamba "Busseto" della collezione Ogliari nel museo di Volandia)
(Foto 34. Motrice n°111 della tranvia a vapore Milano-Magenta-Castano Primo che verrà esposta al Museo Leonardo da Vinci)
(Foto 35. Motrice n°82 della tranvia Milano-Magenta-Castano Primo)
(Foto 36. Motrice "Inveruno" allo scambio di Cuggiono sulla linea Milano-Castano Primo)
(Foto 29. Disegni dei rimorchi)
(Foto 30. Motrice n°111 con carrozza del 1909 conservata nel Padiglione Ferroviario del Museo Leonardo da Vinci A Milano)
(Foto 31. Motrice n°65 "San Pietro all'Olmo" a 3 assi della tranvia a vapore Milano-Magenta)
(Foto 32. Motrice n°7 a due assi della tranvia a vapore Milano-Castano Primo)
(Foto 33. La motrice del Gamba "Busseto" della collezione Ogliari nel museo di Volandia)
(Foto 34. Motrice n°111 della tranvia a vapore Milano-Magenta-Castano Primo che verrà esposta al Museo Leonardo da Vinci)
(Foto 35. Motrice n°82 della tranvia Milano-Magenta-Castano Primo)
(Foto 36. Motrice "Inveruno" allo scambio di Cuggiono sulla linea Milano-Castano Primo)
Fantasie con il Gamba de Legn'
Un'altra caratteristica del Gamba è quella di essere un grande ispiratore, infatti musicisti, pittori, cantanti, poeti insomma chi più ne ha più ne metta, hanno contribuito a mantenere vivo il ricordo e ancora oggi viene ricordato in diverse forme artistiche.
Qui sotto ne riportiamo alcuni esempi.
Qui sotto ne riportiamo alcuni esempi.
|
Filastrocca del Gamba de Legn scritta e cantata da Battista Oldani
|
Temi scritti dai ragazzi delle scuole Medie di Castano Primo, che raccontano alcune
storie sul Gamba de Legn
|
Archivio fotografico del Gamba de Legn
Fonti:
gambadelegntreno.wordpress.com
http://www.mondotram.it
http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/25
Castano Primo da Borgo a Città. di Giuseppe Leoni. Anno 2007. Pubblicazione del Comune di Castano Primo - Milano
Dall'Omnibus alla Metropolitana di Francesco Ogliari. Anno 1987 Cavallotti Editori Milano
Un grande ringraziamento è doveroso ai famigliari di Delfino Borroni per la grande quantità di materiale fornitoci
gambadelegntreno.wordpress.com
http://www.mondotram.it
http://archiviostorico.corriere.it/2007/agosto/25
Castano Primo da Borgo a Città. di Giuseppe Leoni. Anno 2007. Pubblicazione del Comune di Castano Primo - Milano
Dall'Omnibus alla Metropolitana di Francesco Ogliari. Anno 1987 Cavallotti Editori Milano
Un grande ringraziamento è doveroso ai famigliari di Delfino Borroni per la grande quantità di materiale fornitoci
Articoli correlati: |