Con le sue frazioni di Cocquo, Lentate Verbano, Lisanza, Oca, Oriano sopra Ticino e Sant'Anna, è un comune di circa 10700 abitanti situato nel nord-ovest dell’Italia.
E’ compreso nella regione della Lombardia e fa parte della provincia di Varese.
Il nome “Sesto” deriverebbe dal termine "castrum Sexti" (riferito ad un insediamento militare); “Calende” avrebbe invece origine dall’unione dei termini celtici “cal” (porto) e “Lenta” (il nome di un torrente che sfocia nel Ticino, in un piccolo golfo che veniva usato come porto).
Sesto Calende ha origini antichissime; inizialmente, vista la sua posizione strategica, dove il fiume Ticino esce dal Lago Maggiore e riprende il suo corso fino al Po, si trovò ad essere un importante punto di transito e fu raggiunto dai primi popoli primitivi migranti che qui hanno lasciato numerose tracce sin dall’epoca neolitica.
In seguito divenne uno dei principali centri di riferimento della cosidetta ”Civiltà di Golasecca”.
Nei secoli IX e X fece parte del Contado del Seprio.
Nel Duecento Sesto Calende fu feudo di un ramo della famiglia Visconti; il feudo si estinse nel 1656 e le proprietà vennero vendute all’asta alla famiglia Cusani.
E’ compreso nella regione della Lombardia e fa parte della provincia di Varese.
Il nome “Sesto” deriverebbe dal termine "castrum Sexti" (riferito ad un insediamento militare); “Calende” avrebbe invece origine dall’unione dei termini celtici “cal” (porto) e “Lenta” (il nome di un torrente che sfocia nel Ticino, in un piccolo golfo che veniva usato come porto).
Sesto Calende ha origini antichissime; inizialmente, vista la sua posizione strategica, dove il fiume Ticino esce dal Lago Maggiore e riprende il suo corso fino al Po, si trovò ad essere un importante punto di transito e fu raggiunto dai primi popoli primitivi migranti che qui hanno lasciato numerose tracce sin dall’epoca neolitica.
In seguito divenne uno dei principali centri di riferimento della cosidetta ”Civiltà di Golasecca”.
Nei secoli IX e X fece parte del Contado del Seprio.
Nel Duecento Sesto Calende fu feudo di un ramo della famiglia Visconti; il feudo si estinse nel 1656 e le proprietà vennero vendute all’asta alla famiglia Cusani.
Dal Seicento all’ Ottocento, come tutto il territorio circostante, fu teatro di operazioni militari che videro scontrarsi di volta in volta gli eserciti di Francia, Spagna, Piemonte e Austria.
La notte del 23 maggio 1859 i “Cacciatori delle Alpi” al comando di Giuseppe Garibaldi attraversarono il Ticino sbarcando proprio a Sesto per poi dirigersi verso Varese e Como. Questo fu l’inizio della Seconda Guerra di Indipendenza, che portò alla liberazione di tutta la Lombardia dagli Austriaci.
L’economia di Sesto Calende è stata molto caratterizzata dalla presenza del Ticino e il paese ha sempre avuto un piccolo porto, usato in passato anche come Dogana per i traffici fluviali diretti verso Milano. A proposito della navigazione del fiume, di rilievo è stata l’attività dei Paroni.
Questi erano “guide” che conoscevano, tramandandoseli di padre in figlio, tutti i pericoli e i segreti del fiume e soprattutto delle sue rapide; a loro venivano affidate dai mercanti le barche cariche di merci provenienti spesso dalla Svizzera, da portare , navigando il Ticino e il Po, anche fino a Venezia.
I Paroni costituivano una vera e propria Corporazione, erano in possesso di una “patente” per svolgere tale attività, solitamente non risultavano proprietari delle barche ma erano invece loro le attrezzature e i cavalli necessari a trainare le barche per la risalita dei fiumi.
Nel 1846, da un’idea di Carlo Cattaneo, venne fondata la Società Anonima “Della ferrovia a tiro di cavalli da Tornavento a Sesto Calende pel rimorchio terrestre delle barche evitando le difficoltose rapide del Ticino”; iniziò così la costruzione di un’opera ingegneristica unica in tutta Europa, più nota come “Ipposidra”. Questa consisteva in una darsena, posta sul Naviglio Grande in località Tornavento, che permetteva di caricare le grosse barche, di ritorno da Milano, su dei carri trainati da cavalli; dopo un percorso di circa 18 km, che passava anche da Somma Lombardo, il convoglio raggiungeva un'altra darsena sull’alzaia del Ticino a Sesto Calende, dove le imbarcazioni venivano rimesse in acqua.
L’ipposidra rimase in funzione solo dal 1858 al 1865, sostituita dalla nuova linea ferroviaria.
Sesto Calende appartenne alla provincia di Milano fino al 1927; poi entrò a far parte della neocostituita provincia di Varese.
Dal 28 aprile 2011, con decreto presidenziale firmato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata elevata al grado di Città.
Sesto Calende fa parte del Parco Naturale Lombardo della Valle del Ticino.
La notte del 23 maggio 1859 i “Cacciatori delle Alpi” al comando di Giuseppe Garibaldi attraversarono il Ticino sbarcando proprio a Sesto per poi dirigersi verso Varese e Como. Questo fu l’inizio della Seconda Guerra di Indipendenza, che portò alla liberazione di tutta la Lombardia dagli Austriaci.
L’economia di Sesto Calende è stata molto caratterizzata dalla presenza del Ticino e il paese ha sempre avuto un piccolo porto, usato in passato anche come Dogana per i traffici fluviali diretti verso Milano. A proposito della navigazione del fiume, di rilievo è stata l’attività dei Paroni.
Questi erano “guide” che conoscevano, tramandandoseli di padre in figlio, tutti i pericoli e i segreti del fiume e soprattutto delle sue rapide; a loro venivano affidate dai mercanti le barche cariche di merci provenienti spesso dalla Svizzera, da portare , navigando il Ticino e il Po, anche fino a Venezia.
I Paroni costituivano una vera e propria Corporazione, erano in possesso di una “patente” per svolgere tale attività, solitamente non risultavano proprietari delle barche ma erano invece loro le attrezzature e i cavalli necessari a trainare le barche per la risalita dei fiumi.
Nel 1846, da un’idea di Carlo Cattaneo, venne fondata la Società Anonima “Della ferrovia a tiro di cavalli da Tornavento a Sesto Calende pel rimorchio terrestre delle barche evitando le difficoltose rapide del Ticino”; iniziò così la costruzione di un’opera ingegneristica unica in tutta Europa, più nota come “Ipposidra”. Questa consisteva in una darsena, posta sul Naviglio Grande in località Tornavento, che permetteva di caricare le grosse barche, di ritorno da Milano, su dei carri trainati da cavalli; dopo un percorso di circa 18 km, che passava anche da Somma Lombardo, il convoglio raggiungeva un'altra darsena sull’alzaia del Ticino a Sesto Calende, dove le imbarcazioni venivano rimesse in acqua.
L’ipposidra rimase in funzione solo dal 1858 al 1865, sostituita dalla nuova linea ferroviaria.
Sesto Calende appartenne alla provincia di Milano fino al 1927; poi entrò a far parte della neocostituita provincia di Varese.
Dal 28 aprile 2011, con decreto presidenziale firmato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è stata elevata al grado di Città.
Sesto Calende fa parte del Parco Naturale Lombardo della Valle del Ticino.
Link al sito del Comune di Sesto Calende:
http://www.comune.sesto-calende.va.it/ |