Biografia Joseph Anthony Savoldi, nato e cresciuto a Castano Primo si è distinto con successo in campo atletico, militare e professionale. Tutto si può far risalire agli antenati Giuseppe Rudoni (1843-1908) e Maria Speroni (1852-1927), nati e vissuti a Castano Primo in Corso San Rocco, dove Giuseppe gestiva un’osteria e commerciava vini e dove oggi troviamo il negozio “Tutto Per la Casa”. Dalla loro unione nacquero 6 figli: Stefano, Teresa, Bianca, Celeste, Giovanni e Ambrogio. Come sovente accadeva ai primi del ‘900, molti Castanesi in cerca di successo prendevano la spesso difficile decisione di emigrare all’ estero, soprattutto verso gli Stati Uniti d’ America o l’Argentina. Nel 1905, all’ età di 18 anni, Celeste Rudoni, futura madre di J.A. Savoldi, sbarca negli USA e il 2 Agosto dello stesso anno sposa Giuseppe Savoldi, classe 1884, originario di Trescore Balneario in provincia di Bergamo e già in America dal 1891. Come da abitudine per quel periodo, il matrimonio fu combinato dalle rispettive famiglie con la speranza di creare una felice unione per i propri figli in terra straniera. Nell’ anno 1905 per Celeste, che risiedeva insieme a suo marito nella cittadina di Three Oaks nello stato del Michigan, si realizza il sogno di molti emigranti: diventa cittadina Americana! Il 1908 sarà un anno molto significativo nella vita di Celeste che, in stato di gravidanza e ormai perfettamente ambientata nella vita e nella cultura Americana, si trova a dover affrontare il lungo viaggio di ritorno verso Castano Primo a causa di una funesta notizia; Maria Speroni, madre di Celeste, richiede la presenza della figlia al capezzale del padre ormai morente, a causa di un violento pestaggio subito nel mese di febbraio da parte di alcuni banditi senza scrupoli, mentre attraversava il fiume Ticino nei pressi di Galliate con un carico di vino. Trascorso poco tempo dal suo arrivo a Castano, il 5 Marzo 1908 alle ore 3.00, nasceva Giuseppe Savoldi, che diverrà poi Joseph Anthony; lo stesso giorno alle ore 21.00 Giuseppe Rudoni moriva a causa delle complicazioni dovute alle ferite riportate durante l’assalto. Pochi giorni dopo giunge per Celeste il momento di ricongiungersi con il marito, in trepidante attesa di vedere il suo primogenito, ma le condizioni fisiche del neonato non permettono loro di attraversare l’oceano in piena sicurezza; Celeste decide dunque di partire lasciando il piccolo Joseph presso la nonna Maria, con la speranza di ritornare a breve per riprenderlo. Trascorso qualche mese, Celeste ritorna a Castano ma anche questa volta il destino le è avverso, difatti viene impedito al bambino di imbarcarsi a causa di una contagiosa pertosse; ancora per una volta i destini di madre e figlio si dividono. A causa dello scoppio della Grande Guerra e della conseguente totale insicurezza della navigazione, Joseph A. Savoldi viene lasciato nella cittadina di Castano Primo a trascorrere tutta la sua fanciullezza, nel 1918 può finalmente ricongiungersi con la famiglia a Three Oaks. |
Carriera Sportiva
In America J.A. Savoldi frequenta la “Three Oaks High School” e, dopo il diploma, entra nella prestigiosa università di “Notre Dame” dove, a partire dal 1928, diventa una stella del football universitario giocando per la squadra dei “Fighting Irish” allenata dal coach Knute Rockne.
E’ In questi anni che vengono coniati dai suoi tifosi due soprannomi, “Galloping Joe” (il galoppante Joe) ma soprattutto quello che lo accompagnerà per tutta la sua vita, “Jumping Joe” (Joe balzante) per merito di uno strepitoso touchdown segnato durante la stagione del 1929 contro la squadra dei
“Carnegie Tech”, per effettuare il quale saltò in un sol balzo l’intera linea di difesa avversaria!
La carriera sportiva nel football di J.A. Savoldi proseguì nel 1930 con la firma di un contratto da professionista per la famosa squadra dei “Chicago Bears”, con la quale otterrà parecchie vittorie nel campionato nazionale Americano (NFL - National Football League).
La partita che segnò una svolta nella vita di J.A. Savoldi fu quella in cui, su invito della sua vecchia squadra
(i “Fighting Irish”), si trovò ad affrontare un team composto dai migliori giocatori del Sud-Ovest degli Stati Uniti; la partita, disputata al “Los Angeles Coliseum”, terminò con una vittoria schiacciante per i “Fighting Irish” che vinsero 20 a 7.
Il contributo di Savoldi alla vittoria lasciò tutti sbalorditi e, fra gli altri, due spettatori che oltre ad essere degli appassionati di football, erano talent-scout nel mondo della lotta libera.
Savoldi venne quindi contattato dai due, Billy Sandow ed Ed “Strangler” Lewis (quest’ultimo, all’epoca, campione del mondo in carica di lotta libera) che gli proposero un contratto che prevedeva più denaro per un solo incontro di lotta rispetto all’intero ingaggio annuale dei “Chicago Bears” per la successiva stagione.
Savoldi accettò la proposta.
In America J.A. Savoldi frequenta la “Three Oaks High School” e, dopo il diploma, entra nella prestigiosa università di “Notre Dame” dove, a partire dal 1928, diventa una stella del football universitario giocando per la squadra dei “Fighting Irish” allenata dal coach Knute Rockne.
E’ In questi anni che vengono coniati dai suoi tifosi due soprannomi, “Galloping Joe” (il galoppante Joe) ma soprattutto quello che lo accompagnerà per tutta la sua vita, “Jumping Joe” (Joe balzante) per merito di uno strepitoso touchdown segnato durante la stagione del 1929 contro la squadra dei
“Carnegie Tech”, per effettuare il quale saltò in un sol balzo l’intera linea di difesa avversaria!
La carriera sportiva nel football di J.A. Savoldi proseguì nel 1930 con la firma di un contratto da professionista per la famosa squadra dei “Chicago Bears”, con la quale otterrà parecchie vittorie nel campionato nazionale Americano (NFL - National Football League).
La partita che segnò una svolta nella vita di J.A. Savoldi fu quella in cui, su invito della sua vecchia squadra
(i “Fighting Irish”), si trovò ad affrontare un team composto dai migliori giocatori del Sud-Ovest degli Stati Uniti; la partita, disputata al “Los Angeles Coliseum”, terminò con una vittoria schiacciante per i “Fighting Irish” che vinsero 20 a 7.
Il contributo di Savoldi alla vittoria lasciò tutti sbalorditi e, fra gli altri, due spettatori che oltre ad essere degli appassionati di football, erano talent-scout nel mondo della lotta libera.
Savoldi venne quindi contattato dai due, Billy Sandow ed Ed “Strangler” Lewis (quest’ultimo, all’epoca, campione del mondo in carica di lotta libera) che gli proposero un contratto che prevedeva più denaro per un solo incontro di lotta rispetto all’intero ingaggio annuale dei “Chicago Bears” per la successiva stagione.
Savoldi accettò la proposta.
Fonte rivista Atlantica :
“Italic Institute of America – Guardian of the Italian Heritage“ www.italic.org |
1928 alcune foto di J.A.Savoldi alla Notre Dame University |
La sua vita da quel momento, cambiò radicalmente e diventò una vera e propria “star” della lotta libera, sport che successivamente si trasformò nello spettacolo che oggi tutti conosciamo come “Wrestling”.
La “mossa tecnica” più famosa di Savoldi era il “dropkick” (calcio di rimbalzo) con la quale praticamente terminava ogni incontro.
Il 7 Aprile 1933, presso il “Chicago Stadium” Savoldi disputò un match decisivo contro il campione del mondo dei pesi massimi “JimLondon”; l’arbitro Bod Managoff dichiarò vincitore Savoldi e gli conferì il titolo di campione.
La vittoria di Savoldi però fu pesantemente criticata da London che continuò comunque a fregiarsi del titolo di campione del mondo, denunciando presunte irregolarità dovute ad un groviglio alle corde.
Successivamente Savoldi fu segnato da due importanti sconfitte, la prima il 12 Giugno del 1933 allo “Yankee Stadium” di New York ad opera di Jim Browning e la seconda, il 31 Gennaio del 1934 presso il “Chicago Stadium” contro l’eterno rivale Jim London.
Quest’ ultimo incontro fu uno dei più seguiti della storia della lotta libera fino a quel momento; allo stadio erano presenti più di ventimila persone.
Nonostante le brucianti sconfitte Savoldi continuò la sua carriera di wrestler professionista ancora per un decennio partecipando anche a numerosi tour in Nuova Zelanda, alle Isole Hawaii e in Australia negli anni 1936 e 1937.
La “mossa tecnica” più famosa di Savoldi era il “dropkick” (calcio di rimbalzo) con la quale praticamente terminava ogni incontro.
Il 7 Aprile 1933, presso il “Chicago Stadium” Savoldi disputò un match decisivo contro il campione del mondo dei pesi massimi “JimLondon”; l’arbitro Bod Managoff dichiarò vincitore Savoldi e gli conferì il titolo di campione.
La vittoria di Savoldi però fu pesantemente criticata da London che continuò comunque a fregiarsi del titolo di campione del mondo, denunciando presunte irregolarità dovute ad un groviglio alle corde.
Successivamente Savoldi fu segnato da due importanti sconfitte, la prima il 12 Giugno del 1933 allo “Yankee Stadium” di New York ad opera di Jim Browning e la seconda, il 31 Gennaio del 1934 presso il “Chicago Stadium” contro l’eterno rivale Jim London.
Quest’ ultimo incontro fu uno dei più seguiti della storia della lotta libera fino a quel momento; allo stadio erano presenti più di ventimila persone.
Nonostante le brucianti sconfitte Savoldi continuò la sua carriera di wrestler professionista ancora per un decennio partecipando anche a numerosi tour in Nuova Zelanda, alle Isole Hawaii e in Australia negli anni 1936 e 1937.
Alcuni matches di J.A. Savoldi
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Esperienze imprenditoriali
Nel 1941 Savoldi, sulla scia della crescente popolarità della sua figura, fondò nella cittadina di Buchannen (Stato del Michigan) una compagnia di distribuzione della birra chiamata “Red Top Beer” ed ideò una particolare bevanda, antenata degli odierni energy drink, che chiamò “Dropkick”. L’ impresa commerciale però fallì rapidamente, difatti, a seguito dell’ingresso degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale e del conseguente razionamento dello zucchero, le difficoltà legate alla produzione della nuova bevanda risultarono insormontabili e il progetto fu definitivamente abbandonato.
Nel 1941 Savoldi, sulla scia della crescente popolarità della sua figura, fondò nella cittadina di Buchannen (Stato del Michigan) una compagnia di distribuzione della birra chiamata “Red Top Beer” ed ideò una particolare bevanda, antenata degli odierni energy drink, che chiamò “Dropkick”. L’ impresa commerciale però fallì rapidamente, difatti, a seguito dell’ingresso degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale e del conseguente razionamento dello zucchero, le difficoltà legate alla produzione della nuova bevanda risultarono insormontabili e il progetto fu definitivamente abbandonato.
sopra: 1940 Il marchio della bibita energizzante inventata da J.A. Savoldi
sotto: Certificazione della registrazione del marchio dell’energy drink “DROP KICK” presso la camera di commercio USA http://trademarks.justia.com/853/26/jumping-joe-savoldi-s-drop-kick-the-drink-for-all-americans-85326451.html |
Periodo bellico e post-bellico
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, Joseph Anthony Savoldi, come molti suoi connazionali, venne anche chiamato a compiere il suo dovere al servizio della patria.
Grazie alle sue origini Italiane, alla sua prestanza fisica ed alla sua perfetta conoscenza della lingua del paese d’origine, venne considerato perfetto per essere inserito nell’organizzazione denominata “OSS” (l’odierna CIA, i servizi segreti Americani) ed addestrato come agente segreto con l’intento, se necessario, di introdurlo sotto falsa identità in Italia, dove poteva essere facilmente scambiato per un locale e prendere parte così ad operazioni di spionaggio.
E così fu. Savoldi trascorse quindi il periodo della guerra proprio in Italia come agente sotto copertura, collaborando con la resistenza Italiana e partecipando ad una serie di avventurose azioni dietro le linee nemiche.
Congedatosi al termine del conflitto, Savoldi riprese la professione di wrestler ma la sua capacità di movimento sul ring era drasticamente diminuita anche a causa di una forte forma di artrite che lo colpì.
Tra il 1946 e il 1948 Savoldi continuò comunque a disputare incontri e introdusse nel mondo della lotta libera una stella emergente dell’epoca di nome “Bobo Brazil”, l’ultimo incontro di J.A. Savoldi venne disputato nel 1950 e successivamente si ritirò dalla scena sportiva.
La voglia di fare e di mettersi in gioco sicuramente non mancava a Savoldi, difatti egli si impegnò nel raggiungere un altro importante obiettivo personale guadagnandosi con dedizione nello studio un diploma di insegnate di scienze, riuscendo poi ad entrare a far parte del corpo docenti della “County High School” di Henderson, Kentucky.
Joseph Anthony Savoldi si spense tra l’affetto dei suoi cari nel 1974 lasciando dietro di se’ una scia di ricordi e di avventure davvero invidiabili.
E’ stato sepolto nel cimitero di Henderson.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, Joseph Anthony Savoldi, come molti suoi connazionali, venne anche chiamato a compiere il suo dovere al servizio della patria.
Grazie alle sue origini Italiane, alla sua prestanza fisica ed alla sua perfetta conoscenza della lingua del paese d’origine, venne considerato perfetto per essere inserito nell’organizzazione denominata “OSS” (l’odierna CIA, i servizi segreti Americani) ed addestrato come agente segreto con l’intento, se necessario, di introdurlo sotto falsa identità in Italia, dove poteva essere facilmente scambiato per un locale e prendere parte così ad operazioni di spionaggio.
E così fu. Savoldi trascorse quindi il periodo della guerra proprio in Italia come agente sotto copertura, collaborando con la resistenza Italiana e partecipando ad una serie di avventurose azioni dietro le linee nemiche.
Congedatosi al termine del conflitto, Savoldi riprese la professione di wrestler ma la sua capacità di movimento sul ring era drasticamente diminuita anche a causa di una forte forma di artrite che lo colpì.
Tra il 1946 e il 1948 Savoldi continuò comunque a disputare incontri e introdusse nel mondo della lotta libera una stella emergente dell’epoca di nome “Bobo Brazil”, l’ultimo incontro di J.A. Savoldi venne disputato nel 1950 e successivamente si ritirò dalla scena sportiva.
La voglia di fare e di mettersi in gioco sicuramente non mancava a Savoldi, difatti egli si impegnò nel raggiungere un altro importante obiettivo personale guadagnandosi con dedizione nello studio un diploma di insegnate di scienze, riuscendo poi ad entrare a far parte del corpo docenti della “County High School” di Henderson, Kentucky.
Joseph Anthony Savoldi si spense tra l’affetto dei suoi cari nel 1974 lasciando dietro di se’ una scia di ricordi e di avventure davvero invidiabili.
E’ stato sepolto nel cimitero di Henderson.
Richiesta del Comandante E.Breed per la promozione a Ufficiale di J.A.Savoldi 08/03/1944
TESTO ORIGINALE
TRADUZIONE
di: Judith D. Baggott
UFFICIO SERVIZI STRATEGICI – ESERCITI ALLEATI IN ITALIA
APO 777, U.S. ARMY
8 Marzo 1944
Memorandum al Generale Immer (Rif. ns. conversazione del 5 marzo)
Oggetto: Sig. Joe Savoldi
Conosco il Sig. Savoldi da 17 anni. Si è arruolato nella OSS il 1 luglio. Lasciato Washington per la zona mediterranea il 8 luglio sotto il commando del Tenente Shaheen U.S.N.R. (attività sovversive), con l’intesa che sarebbe stato promosso ufficiale alla prima occasione. Ha servito ad Algeri, a Palermo, Siracusa (in abiti civili); fu dietro le linee nemiche alcune volte. Da Palermo è partito con Tenente North, USNR, su navi PT per servizio a Capri e Ischia (in divisa USA). Ha compiuto delle importanti missioni rischiose. Sotto fuoco nella baia di Napoli. Sbarcato a Salerno circa D+2 (Giorno+2). Rimase alcuni giorni nella città di Salerno per servizi speciali, sempre sotto fuoco pesante.
Il 15 settembre fu mandato a fare parte dello staff del Mr. Donald Downes, allora al commando del 2677 Quartieri Generali Distacco Speciale G-2, dove venne direttamente sotto il mio commando. Prestò servizio nell’interrogazione di profughi italiani, soldati e marinai; selezione e formazione di agenti. I suoi servizi furono impagabili in quei tempi.
Alla caduta di Napoli fu mandato allo stesso dipartimento in quella città, con in più i compiti di organizzare il trasporto motorizzato e servire come assistente all’ufficiale di requisizione. Poi con l’avanzo dei Quartieri Generali (HQ) a Caserta fu assegnato a alcuni posti di liaison, e la sua attività comprendeva l’organizzazione di vari uffici e alloggi.
Durante tutto questo tempo era considerato un lavoratore civile, ma con il suo notevole talento per l’organizzazione e ottimo conoscenza della lingua italiana, ottenne validissimi risultati.
Durante il periodo che fu sotto il mio comando e osservazione in Italia, posso dire che non ho mai conosciuto un uomo più adatto ad una posizione come ufficiale nell’esercito. Sarei contento di averlo sotto il mio commando a terra o in mare, a qualsiasi momento, in qualsiasi posto, e sono convinto che sia una grande ingiustizia il fatto che nella nostra organizzazione (l’OSS) tanti civili meno competenti di lui hanno raggiunto il rango di ufficiale, nello stesso periodo quando Savoldi fu attivo nel campo.
Non c’è nessun bisogno di ripassare le sue origini – sono note a tutti. Nel lavoro attuale ha infatti guadagnato valore: è diretto, onesto, imparziale, e non conosce la paura. Il suo carattere non è facile a descrivere – posso solamente ripetere quello che ho detto ad un recente riunione: “non c’è compito troppo difficile per lui, non c’è situazione troppo delicata per la sua diplomazia, tatto, e intelligenza, e il suo spirito di cooperazione e capacità per il lavoro di squadra non hanno uguale nella mia esperienza”.
Attualmente Sig. Savoldi è come fosse disoccupato – con la dovuta considerazione alle sue capacità – lavorando come ‘uomo tutto fare’ per un bureau minore nella nostra organizzazione.
Posso formalmente raccomandarlo per una commissione come ufficiale nell’Esercito, in particolare nella polizia militare.
EDWARD BREED - Comandante, USNR
Targa commemorativa posta nella County High School di Henderson nel Kentucky
dove insegnò J.A.Savoldi fino al 1973
Un doveroso ringraziamento va alla Sg.ra Tracy Bailey, HCH School Secretary per la cordialità e il materiale fornitoci
dove insegnò J.A.Savoldi fino al 1973
Un doveroso ringraziamento va alla Sg.ra Tracy Bailey, HCH School Secretary per la cordialità e il materiale fornitoci
Il testo riportato sulla targa e sotto la rispettiva traduzione
JUMPIN’ JOE SAVOLDI 1908-1974
FULLBACK-NOTRE DAME 1929-30
ALL AMERICAN-UNDEFEATED
HALFBACK-CHICAGO BEARS 1931
WORLD’S HEAVYWEIGHT WRESTLING CHAMPION 1933-35
OFFICE OF STRATEGIC SERVICES-WORLD WAR II
TEACHER, HENDERSON COUNTY HIGH SCHOOL 1962-73
“WE PLAY THE GAME TO WIN- WITH HONOR”
KNUTE ROCKNE
FULLBACK-NOTRE DAME 1929-30
ALL AMERICAN-UNDEFEATED
HALFBACK-CHICAGO BEARS 1931
WORLD’S HEAVYWEIGHT WRESTLING CHAMPION 1933-35
OFFICE OF STRATEGIC SERVICES-WORLD WAR II
TEACHER, HENDERSON COUNTY HIGH SCHOOL 1962-73
“WE PLAY THE GAME TO WIN- WITH HONOR”
KNUTE ROCKNE
Traduzione:
JUMPIN’ JOE SAVOLDI
1908-1974
FULLBACK (è un “ruolo”) nella squadra di Football Americano dell’Università di NOTRE DAME nel 1929 e 1930.
Sempre selezionato come “ALL AMERICAN”
(Onorificenza sportiva assegnata ai migliori atleti universitari statunitensi nel proprio sport)
HALFBACK (è un “ruolo”) nella squadra di Football Americano dei CHICAGO BEARS - lega professionistica americana (NFL)- nel 1931.
CAMPIONE DEL MONDO DI WRESTLING CATEGORIA PESI MASSIMI dal 1933 al 1935.
AGENTE DEI SERVIZI SEGRETI AMERICANI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE.
INSEGNANTE ALLA “HENDERSON COUNTY HIGH SCHOOL” (Liceo) dal 1962 al 1973.
“GIOCHIAMO LA PARTITA PER VINCERLA – CON ONORE
KNUTE ROCKNE
(Knute Rockne -1888-1931- è stato prima giocatore e poi allenatore di Football Americano, sempre all’Università di Notre Dame. E’ considerato uno dei migliori allenatori di Football universitario della storia).
1908-1974
FULLBACK (è un “ruolo”) nella squadra di Football Americano dell’Università di NOTRE DAME nel 1929 e 1930.
Sempre selezionato come “ALL AMERICAN”
(Onorificenza sportiva assegnata ai migliori atleti universitari statunitensi nel proprio sport)
HALFBACK (è un “ruolo”) nella squadra di Football Americano dei CHICAGO BEARS - lega professionistica americana (NFL)- nel 1931.
CAMPIONE DEL MONDO DI WRESTLING CATEGORIA PESI MASSIMI dal 1933 al 1935.
AGENTE DEI SERVIZI SEGRETI AMERICANI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE.
INSEGNANTE ALLA “HENDERSON COUNTY HIGH SCHOOL” (Liceo) dal 1962 al 1973.
“GIOCHIAMO LA PARTITA PER VINCERLA – CON ONORE
KNUTE ROCKNE
(Knute Rockne -1888-1931- è stato prima giocatore e poi allenatore di Football Americano, sempre all’Università di Notre Dame. E’ considerato uno dei migliori allenatori di Football universitario della storia).
Fonti:
1. Young, Rick (September 2003). "Out of Bounds". Irish Reveries (IrishLegends.com) 6 (1).
2. Munsey, Paul and Cory Suppes. "Notre Dame Stadium". NCAA Past, Present & Future Stadiums. BALLPARKS.com.
3. Couch, Jason (November 2007). "Was Savate’s Drop Kick from Pro Wrestling?". MartialHistory.com.
4. "Savoldi Family Says, "Country Needs a Good DROPKICK"". Dropkick.com. 2003. Archived from the original
on September 27, 2007.
5. The OSS Society (Summer 2005). "Information Sought on OSSer "Jumping Joe" Savoldi". OSSsociety.org.
6. Friend, Percival A. (December 2, 2002). "The Way It Was -- The Birth of BubuBrasil".
The Way It Was by Percival A. Friend. Archived from the original on October 28, 2009.
7. "World / International Heavyweight Title (Montreal)". Wrestling-Titles.com. PuroresuDojo. 2003. Retrieved 9 June 2010.
8. "European Heavyweight Title". Wrestling-Titles.com. Puroresu Dojo. 2003. Retrieved 9 June 2010.
9. "Rocky Mountain Heavyweight Title". Wrestling-Titles.com. Puroresu Dojo. 2003. Retrieved 9 June 2010.
10. http://www.irishlegends.com
11. “Italic Institute of America – Guardian of the Italian Heritage" www.italic.org
1. Young, Rick (September 2003). "Out of Bounds". Irish Reveries (IrishLegends.com) 6 (1).
2. Munsey, Paul and Cory Suppes. "Notre Dame Stadium". NCAA Past, Present & Future Stadiums. BALLPARKS.com.
3. Couch, Jason (November 2007). "Was Savate’s Drop Kick from Pro Wrestling?". MartialHistory.com.
4. "Savoldi Family Says, "Country Needs a Good DROPKICK"". Dropkick.com. 2003. Archived from the original
on September 27, 2007.
5. The OSS Society (Summer 2005). "Information Sought on OSSer "Jumping Joe" Savoldi". OSSsociety.org.
6. Friend, Percival A. (December 2, 2002). "The Way It Was -- The Birth of BubuBrasil".
The Way It Was by Percival A. Friend. Archived from the original on October 28, 2009.
7. "World / International Heavyweight Title (Montreal)". Wrestling-Titles.com. PuroresuDojo. 2003. Retrieved 9 June 2010.
8. "European Heavyweight Title". Wrestling-Titles.com. Puroresu Dojo. 2003. Retrieved 9 June 2010.
9. "Rocky Mountain Heavyweight Title". Wrestling-Titles.com. Puroresu Dojo. 2003. Retrieved 9 June 2010.
10. http://www.irishlegends.com
11. “Italic Institute of America – Guardian of the Italian Heritage" www.italic.org