Di Renato Radaelli
Editing Roberto Bottiani
Editing Roberto Bottiani
Mentre il mondo cade a pezzi io compongo nuovi spazi e desideri che appartengono anche a te… (Marco Mengoni).
E’ una storia come tante che nasce qui a Castano Primo circa 10 anni fa, quando Gianmaria Compassi viene introdotto presso la RSA San Giuseppe dell’Opera don Guanella per un periodo di tirocinio in collaborazione con la comunità per disabili che lo seguiva per introdurlo nel mondo del volontariato.
In questi anni Gianmaria si dedica ad alcune mansioni che gli vengono assegnate, ma il suo impegno va oltre, si offre volentieri per alcune commissioni per gli operatori (es: uscite per piccole spese di vario genere in piazza a Castano).
Di pari passo cresce in Gianmaria l’affetto per gli anziani della casa, e ben presto ne diventa amico, aiuto, sotto lo sguardo vigile degli educatori e di alcuni operatori e del direttore della RSA, don Danilo Priante.
Ricordo come un giorno è nata l’idea di proporre a Gianmaria di correre, era una giornata come tante altre e come al solito a Gianmaria viene chiesto di andare ai piani a prendere degli oggetti richiesti dagli anziani, e come al solito Gianmaria, prima ancora che io finisca la richiesta si gira e scatta verso le scale.
Ancora oggi mi emoziono nel ricordare il vederlo partire, ricordo la sensazione ed il pensiero che si impresse nella mia mente: whaooo che scatto!
Era i 2019, decido di proporre a Gianmaria di provare a correre, la risposta fu immediata: a me piace giocare a calcio! (ancora oggi lo dice…).
Così cercai nella zona una società disposta ad accoglierci per sperimentare se effettivamente Gianmaria poteva avere una opportunità in questo campo, come crescita educativa e sportiva.
La scelta cadde su una società di Busto Arsizio (Pro Patria A.R.C.).
Nel colloquio che ebbi con l’allenatore ebbi subito l’impressione che in quella società avremmo potuto fare qualcosa di serio ed importante.
Ricordo il primo giorno, quando presentiamo Jammi (così viene chiamato da tutti…) al gruppo, e nel presentarlo dico anche quali sono le difficoltà che lo stesso ha nella relazione (con Jammi presente), ricordo con gioia quale fu la loro accorata risposta: “non c’è problema, basta che ci spieghi come fare e noi lo faremo”.
E da quel momento è cominciata l’avventura, tre allenamenti alla settimana con l’allenatore Daniele Carminati (persona competente e di grande umanità) ed io che lo aiuto gestire più la parte educativa e relazionale.
Nemmeno la pandemia che ha caratterizzato il 2020 ci ha fermato, pur non potendo spostarci dal comune, ci siamo organizzati in un area di Castano poco frequentata, che ci ha permesso di continuare ad allenarci.
Il 26 settembre 2020 il fatidico giorno, la sua prima gara! Non essendo ancora formalizzata l’iscrizione alla FISDIR (federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale) viene iscritto a Milano al campo XXV aprile ad una gara FIDAL.
Specialità 800 metri piani, una gara pazzesca! Corsa nei primi 400 metri con un ritmo molto alto per le sue possibilità, ma che riesce con grande forza a concludere.
Dopo questa prima esperienza ripartono gli allenamenti che ci condurranno ad Ancona, campionato italiano FISDIR.
L’allenatore decide che Jammi può correre due gare, il venerdì i 400 metri piani ed il sabato gli 800 metri piani.
Parto con Jammi ed un caro amico (Cesare Cogliati) che mi sarà di grande aiuto alla volta della due giorni di Ancona.
Nella gara dei 400 piani Jammi vince la medaglia d’oro nella sua categoria e stabilisce la miglior prestazione italiana!
Negli 800 migliora la sua prestazione di settembre di ben 7 secondi, ed anche qui vince a medaglia d’oro!
Ecco, questa in breve è la storia che ho voluto raccontarvi… una come tante, quella di un ragazzo (Jammi) che attraverso lo sport di inclusione avrà la possibilità di vivere esperienze altrimenti impossibili.